Sono tre gli scenari di sviluppo per la riqualificazione dell’ex area mineraria di Santa Barbara (Arezzo), nell’ambito della nuova procedura lanciata da Enel lo scorso giugno ispirata ai principi del modello Futur-e: la realizzazione di un parco cicloturistico, di un parco agricolo e artistico e di un centro di ricerca nel campo della geologia e delle attività produttive innovative.
Le opzioni sono state al centro dell’incontro presso l’Incubatore d’Impresa di Cavriglia, in località Bomba, tra oltre 70 rappresentanti di istituzioni, mondo imprenditoriale, associazionismo, aziende, urbanisti, esperti e mondo accademico chiamati ad approfondire e sviluppare i tre possibili scenari.
Il progetto entra quindi nel vivo: da maggio 2017 si è svolta una prima fase istruttoria di analisi del territorio e di ricognizione degli attori da parte del Politecnico di Milano e sono stati individuati tre principali scenari di sviluppo per l’area. Il “Parco cicloturistico” per fare dell’area un luogo di eccellenza e punto di riferimento per vacanze, sport, tempo libero, benessere fisico, ma anche per la sperimentazione nel campo della mobilità sostenibile. Il “Parco agricolo e artistico”, con presenza di boschi, coltivazioni, attività di ricerca e spazi dedicati all’arte. Infine, la “Ricerca nel campo della geologia e delle attività produttive innovative”, che propone di dare vita a un polo di eccellenza nei settori delle geotecnologie, geofisico e sismico, ma anche manifatturiero d’eccellenza, collaborando con il mondo universitario e con l’Incubatore del territorio. Alcune proposte sono comuni a tutti gli scenari di sviluppo, che potranno in ogni caso essere integrati tra loro: la creazione di un museo dell’energia diffuso, l’apertura ad eventi artistici, la valorizzazione di eccellenze locali, la realizzazione di aree turistiche e di osservazione e la valorizzazione dei laghi per attività di pesca e balneazione.
Un dialogo costante con il territorio
L’approccio trasversale e multidisciplinare del workshop, che ha permesso di testare, valutare e arricchire gli scenari emersi direttamente con il territorio e i suoi rappresentanti – sulla base di studi del contesto economico e sociale, dei piani urbanistici e delle aspettative delle comunità locali – è elemento cardine di Futur-e, che propone un modello di sviluppo condiviso e trasparente per aprire un nuovo capitolo nella storia pluridecennale di siti industriali non più adeguati allo scenario energetico ed economico del Paese.
Il prossimo appuntamento è fissato per ottobre quando – dal 10 al 13 – 70 giovani ricercatori internazionali (50 del Politecnico di Milano e 20 dell’Università di Firenze) trascorreranno alcuni giorni a Cavriglia per verificare e integrare il lavoro già svolto. I risultati delle attività di workshop porteranno quindi a definire gli ambiti di intervento che saranno al centro dei concorsi di progetto che verranno lanciati da Enel all’inizio del 2018.