Una pista ciclabile per collegare il centro storico di San Giovanni Valdarno con l’area sportiva e nuove strade bianche recuperate tra le ex miniere di lignite di Santa Barbara. Il comune in provincia di Arezzo, famoso per aver dato i natali a Masaccio, fa un passo in avanti per favorire trasporti green e turismo. Si inaugura una nuova ciclopista e torna La Marzocchina, la ciclostorica giunta al nono anno, voluta per far conoscere quelle strade del Valdarno aretino dove hanno pedalato Gino Bartali, Franco Chioccioli, Rinaldo Nocentini e oggi Gabriele Benedetti, fresco campione italiano degli U23.
«Sabato 11 settembre l’inaugurazione della ciclopista di via Genova è un ulteriore tassello di una rete di mobilità dolce in via di sviluppo di cui faranno parte la ciclopista dell’Arno e la ciclopista del Chianti», dice Valentina Vadi, primo cittadino di San Giovanni Valdarno. La ciclopista di via Genova collega il bel centro storico con l’area sportiva e il polo scolastico Don Milani. «Un tratto cittadino di circa un chilometro. Abbiamo recuperato una pista già esistete. Un intervento da 60 mila euro di cui 40 mila finanziati dalla Regione Toscana. Il tratto è interamente illuminato per essere usato in sicurezza anche nelle ore di buio», aggiunge Vadi.
Per il suo prossimo futuro, il Comune valdarnese ha un obiettivo ambizioso, offrire le stesse possibilità di trasporto e interazione (cultura, enogastronomia e mobilità green) di una città nordeuropea. Masaccio continua a essere una fonte di attrazione per gli appassionati di arte. Nel Museo dedicato si svolgono mostre (in corso quella dell’artista Giulio Saverio Rossi) ed eventi culturali. La cittadina ospita anche uno dei festival cinematografici tra i più longevi in Italia (Valdarno Cinema Film Festival) e manifestazioni sportive capaci di attrarre centinaia di partecipanti. Veicoli importanti per il turismo locale e nazionale. Il 2022 sarà un anno di svolta.
«Sono in corso i lavori del primo lotto della ciclopista dell’Arno che segue il fiume nel tratto San Giovanni-Figline-Incisa. Un intervento importante per la presenza di fenomeni di erosione. La Regione, anche attraverso i fondi europei, sta credendo molto nel progetto di rivalutazione dell’Arno, un corso d’acqua che dalle sorgenti del monte Falterona alla foce, per bellezza e potenzialità può competere con quelli d’Oltralpe», sottolinea Vadi. Dalla pianura alla collina. Pochi chilometri e il paesaggio fluviale lascia il posto ai vigneti. Si entra nel Chianti classico.
«La ciclovia del Chianti unirà San Giovanni Valdarno a Cavriglia, fino al confine con il comune di Gaiole che ha costruito la sua fama credendo nel progetto delle strade bianche di Giancarlo Brocci e la sua Eroica – dice Vadi -. L’opera verrà realizzata anche con i contributi derivanti dal ristoro delle terre provenienti dalla costruzione della rete ferroviaria ad alta velocità. Inoltre, ci siamo aggiudicati un finanziamento per 384 mila euro per il progetto Carbon Neutral della Regione Toscana, che ha per obiettivo di migliorare il verde cittadino. Saranno messi a dimora 192 alberi e 1192 arbusti che daranno vita ad un vero bosco urbano capace di assorbire anidride carbonica e ridurre il rumore. Il progetto prevede anche la realizzazione di altri due percorsi ciclabili che collegheranno la ciclovia dell’Arno con le aree sportive e il centro storico».
Intanto, per educare i più piccini all’uso della bicicletta come mezzo di trasporto, prenderà il via la prima edizione de «La Marzocchina dei piccoli», pochi chilometri e l’esperienza di condividere la strada insieme. «Molti indosseranno magliette d’epoca un omaggio alla passione per il ciclismo ben radicata nel Valdarno aretino»,spiega Alessio Papi, vicepresidente dell’Associazione Valdarno Bike Road, una delle organizzatrice della manifestazione (con Comune, Pro-Loco e Confcommercio). Ospite di questa edizione Rinaldo Nocentini, maglia gialla al Tour de France. Per chi intende partecipare, l’iscrizione è gratuita. «Quest’anno siamo legati al Club Eroica e contiamo di avere oltre 300 partecipanti. In tempo di Covid sono abbastanza. E gli sponsor coprono i costi», dice Papi.
L’evento si presenta rinnovato nella sostanza. «Abbiamo raggiunto un accordo con Enel, che gestisce l’area mineraria dove una volta si estraeva lignite, per organizzare otto eventi sportivi, dal podismo alla Mtb. Lo spazio non manca davvero. Centinaia di ettari di territorio su tre comuni, Cavriglia, San Giovanni Valdarno e Figline-Incisa. Ogni anno vengono ripristinate parte delle strade bianche dove prima passavano i camion per il trasporto del minerale. Il paesaggio è inusuale e intrigante. I partecipanti a la Marzocchina resteranno affascinati». Due i percorsi, quello breve da 21 km e quello lungo da 55 chilometri. «Oltre 40 km sono di strade bianche e alcuni tratti richiedono un po’ di impegno. Una manifestazione per gente che vuole fare del cicloturismo, fermandosi anche a fare foto». E non mancano i ristori. «Uno dopo ogni salita. Il primo sarà al caseificio Le Fabbrie. Il secondo prevede una colazione in miniera con le dolcezze di Savini. Il terzo, un aperitivo nel centro di Cavriglia con ribollita e finocchiona. L’ultimo, all’arrivo, uno stufato party, con la carne brasata nella ricetta segreta che si tramandano le famiglie sangiovannesi. E solo poche persone sono autorizzate alla preparazione».
Articolo di Lorenza Cerbini su Corriere della Sera: Link articolo originale